La civiltà romana attraversa i secoli e i millenni, ponendo le basi per tutte le culture europee e annettendo tutti i popoli del continente ed oltre. Roma diventa il centro di tutto il mondo antico e uno degli imperi più grandi e potenti (sicuramente il più grande e potente dell’Occidente) di tutta la storia dell’umanità.
La civiltà romana attraverso i millenni
La nascita di Roma è avvolta tra mito e realtà. L’impero romano ha sempre sostenuto la sua discendenza divina. Ciò che è certo è che la posizione strategica è stata determinante per il suo successo, così come l’annessione di tutti gli altri popoli che ha incontrato.
La civiltà romana è sorta con la nascita di Roma nel 753 a.C., si è sviluppata in un immenso impero coloniale. Si ritiene che l’impero romano d’Occidente sia finito nel 476 d.C., con la caduta dell’ultimo imperatore Romolo Augusto.
Tuttavia, quella non fu la fine di tutto l’impero, ad Oriente l’impero romano d’Oriente, che fu successivamente definito Impero Bizantino resistette fino al 1453.
L’impero romano: espansione
Alla sua massima espansione l’impero romano comprendeva quasi tutta l’Europa e l’Africa del Nord: a nord comprendeva una parte dell’Inghilterra; a sud tutta l’Africa Settentrionale; a ovest arrivava fino alla fine del continente (Spagna e Portogallo); a est arrivava alla Romania e all’Ungheria, quasi delineando gli attuali confini europei; a sud-est arrivava alla Mesopotamia, la Palestina e la Fenicia.
La civiltà romana: periodi storici
La storia della civiltà romana è suddivisa in tre diversi periodi storici:
- Periodo monarchico – dal 753 a.C. al 509 a.C.
- Periodo repubblicano – dal 509 a.C. al 31 a.C.
- Periodo imperiale – dal 31 a.C. al 476 d.C. (caduta dell’Impero Romano d’Occidente).
Il periodo della monarchia è caratterizzato dal susseguirsi di diversi re, secondo la leggenda i re sono stati sette, anche se gli storici ritengono che siano stati molti di più. Presumibilmente i re furono sia di origine latina che etrusca, in quanto nei primi anni della civiltà romana i due popoli si sono fusi.
Il re era il capo politico e religioso ed era aiutato dal senato. Il popolo era diviso in patrizi e plebei.
Il periodo della repubblica vede il senato prendere il controllo polito della civiltà romana. Tutte le decisioni erano in mano al senato. I patrizi acquistarono molto più potere e il senato emanava leggi che li favoriva. I plebei si ribellarono ed elessero dei rappresentanti del popolo.
Iniziò uno scontro tra patrizi e plebei, che finì in una guerra civile. Dopo una serie di vittorie di Cesare, che era nato patrizio, il senato lo proclamò re, ponendo fine al periodo repubblicano.
Cesare venne ucciso dal Senato stesso. Ma anche dopo la morte di Cesare il Senato non riesce a prendere il potere. A prendere il potere è, invece, Ottaviano, che si proclama Imperatore. L’Imperatore ricopre tutte le cariche dello stato: tribuno della plebe, giudice, comandante supremo e capo religioso.
Con l’Impero Roma raggiuge la sua massima espansione e il suo periodo più glorioso.
Cittadino di Roma
Cosa voleva dire essere un cittadino dell’Impero romano? Nell’88 a.C. tutti coloro che vivano in Italia avevano la cittadinanza romana. Solamente nel 212 d.C. l’imperatore Caracalla concedette a tutti coloro che vivevano nel territorio dell’impero la cittadinanza romana.
Roma, al momento del suo massimo splendore, possedeva tutti i confort che all’epoca nessun’altro possedeva: gli acquedotti che trasportavano acqua potabile, le piazze dove i cittadini si potevano riunire, i mercati, i templi con le statue delle divinità, le fognature, le basiliche, i quartieri.
La lingua dell’Impero era il latino. I romani hanno conquistato molti popoli e così hanno conosciuto le opere di poeti, scrittori, scienziati di altri popoli, diventando più ricchi culturalmente.