Il Romanticismo è stata una corrente letteraria che ha visto coinvolte diverse arti. Musica, cultura, letteratura, arte. Al termine del XVIII secolo in Germania gli animi dei più ferventi artisti dell’epoca esplodono: sono i tempi dello Sturm und Drang che precedono la grande rivoluzione che coinvolgerà l’intera Europa nel XIX secolo.
Differenze tra eroe classico ed eroe romantico
Per capire bene il Romanticismo si deve per forza di cose affrontare il tema dell’eroe. In particolare dobbiamo vedere le differenze tra l’eroe classico e l’eroe romantico.
Partiamo dall’eroe classico. È una figura retorica che prende corpo con gli eroi omerici e si porta avanti fino alle saghe cavalleresche, quelle di Cervantes per intenderci. Si tratta di un individuo invincibile, virtuoso, che non pensa alle emozioni, non ha debolezze e per raggiungere il tuo scopo guarda sempre dritto per la sua strada, strenuo ed indomito.
L’eroe romantico invece è mosso dai sentimenti. È una figura più complessa, agitata e psicologicamente costruita. L’eroe romantico vive il contrasto incontrollato tra dovere ed emozione ponendosi come un personaggio per certi aspetti incompiuto che si trasforma però in un idolo, a differenza dell’eroe classico che è invece un simbolo.
Per capire bene la differenza il contrasto tra queste due figure retoriche di solito si si utilizza l’immagine del tallone di Achille. Achille è sicuramente un eroe classico che però ha una debolezza, tipica dell’eroe romantico. Achille è un simbolo ma al tempo stesso rappresenta il primo esempio di eroe che vive un contrasto interno tra dovere ed emozione.
Romanticismo ed eroe romantico
Soffermiamoci quindi sull’eroe romantico. L’obiettivo di questa figura è oltrepassare i propri limiti umani per ricercare nei propri sentimenti e passioni lo strumento per raggiungere l’infinito.
Il romanticismo è infatti il movimento che vede coloro che lo hanno costruito abbandonare le proprie vesti umane, quindi la ragione e la logica, per dare spazio alla forza della natura e all’istinto. Questa ricerca del piacere non ha mai fine proprio perché nella realtà delle cose il piacere è chiuso dentro a determinati confini, limiti che l’eroe romantico non vuole darsi.
In questo i romantici si rifanno alla filosofia di Platone che faceva riferimento ad un mondo ideale. All’interno di questo mondo troviamo entità pure assolute che vanno a porsi come copie fuorvianti ed imprecise di ciò che si trova in realtà nel mondo terreno. Per Platone, e per i romantici in seguito, la condizione ideale è quella dell’immaginazione, unico posto che permette una fuga dal passato e permette all’uomo di guardare al futuro sfiorando l’infinito.
Cosa spinge l’eroe romantico?
Cosa spinge quindi l’eroe romantico? Una sete di infinita libertà e grandezza che lo renda un unico Uma fuori dal logos ovvero dalla società e dalle convenzioni in cui vive. Il romanticismo è il momento in cui le passioni e la ricerca dell’avventura creano soddisfazione e desiderio in un uomo che non guarda più a se stesso all’interno di un contesto più ampio ma solo a se stesso come individuo.
Ovviamente questa scelta rende l’eroe romantico un radicale, pertanto verrà sempre e comunque poco compreso dagli altri, quelli che lui chiama “normali”. Questo lo porterà ad avere una costante insicurezza nel mondo e spesso in sè stesso.
Dagli altri, e dalla società in generale, coloro che seguono il mantra del Romanticismo sono persone strane, fuori dal comune. Attraggono perché carismatiche ma al tempo stesso non vengono capite e quindi vengono ostracizzate.