Feb 28, 2023
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La Divina Commedia: l’Inferno

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La Divina Commedia è l’opera più importante scritta in lingua italiana. Fu scritta da Dante Alighieri nei primi anni del 1300 ed è considerata un caposaldo della letteratura mondiale. È divisa in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Oggi esaminiamo l’Inferno.

Primo canto

L’Inferno è l’unica cantica con trentaquattro canti anziché trentatré, questo perché il primo canto rappresenta l’introduzione al poema.

Dante presenta la situazione iniziale, spiegando le motivazioni che lo hanno portato a intraprendere il viaggio.

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita” – canto I.

Il primo canto dell’Inferno apre la strada alla prima cantica, ma funge anche da prologo per l’intero poema.

L’Inferno si apre sotto Gerusalemme e si sviluppa nel centro della Terra. Dalla parte opposta del Globo si innalza la montagna del Purgatorio. Il Paradiso ruota intorno alla Terra, con i suoi nove cieli e l’Empireo.

Formazione dell’Inferno dantesco

Lucifero era uno degli angeli più belli del Paradiso, ma un giorno guida una rivolta contro Dio. La rivolta fallisce e Lucifero precipita verso la Terra, attraverso i nove cieli del Paradiso.

L'Inferno

L’Inferno

Durante la sua caduta la terra si scansa, formando una voragine profonda che andrà a creare l’Inferno. Dalla parte opposta del Globo, la terra che è stata spostata per formare l’Inferno si alza verso il cielo, formando la montagna del Purgatorio.

La porta dell’Inferno è la città di Gerusalemme. Per passare dal mondo terreno al mondo dell’Aldilà si attraversa una porta sormontata dalla scritta “Lasciate ogni speranza, voi ch’intrate”.

Inizialmente si entra nell’Antinferno, dove si trovano gli ignavi, coloro che in vita non hanno scelto né di fare del bene né di fare del male.

Per passare dall’Antinferno all’Inferno dobbiamo attraversare il fiume Acheronte, con la barca di Caronte, il traghettatore di anime.

Ma non siamo ancora arrivati all’Inferno, prima ci troviamo in una zona chiamata Limbo (che costituisce il primo cerchio o il primo girone dantesco), dove ci sono le anime di coloro che non sono stati battezzati o che sono nati prima di Cristo.

“Per me si va nella città dolente, per me si va nell’etterno dolore, per me si va tra la perduta gente” – canto III.

Composizione dell’Inferno dantesco

Finalmente, superato il Limbo si apre l’Inferno dantesco. Esso è formato da nove cerchi o nove gironi danteschi. A mano a mano che scendiamo verso il centro della Terra, passando da un girono all’altro, troviamo i peccatori peggiori, fino ad arrivare al punto più in profondità, dove è rimasto conficcato Lucifero sin dai tempi della sua caduta dal Paradiso.

L'Inferno

L’Inferno

Dal secondo al quinto girone troviamo le anime dei dannati i cui peccati sono minori: lussuriosi, golosi, avari e prodighi, iracondi e accidiosi.

“Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacere sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona” – canto V.

Finito il quinto girone dobbiamo attraversare il fiume Stige e le mura della Città di Dite. La città di Dite racchiude i gironi peggiori e qui l’Inferno si fa ancora più cupo e tetro.

Nel sesto girone ci sono gli eretici. Nel settimo i violenti, divisi a loro volta in tre sottogironi. L’ottavo girone ospita le anime dei fraudolenti, a loro volta divisi in dieci zone diverse, dette Bolge.

Dopo le dieci bolge dell’ottavo girone si apre il pozzo dei giganti, che ci porta nel nono cerchio, la zona più tetra di tutto l’Inferno.

Nel nono girone si trovano i traditori, a loro volta divisi in quattro sottogironi. Attraversato anche il nono girone dobbiamo attraversare il fiume congelato Cocito prima di poter raggiungere il punto più profondo dell’Inferno, dove si trova Lucifero, al centro della Terra.

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